Lo svezzamento un tempo avveniva
con quello che si aveva a disposizione.
Il latte materno era l'unica fonte energetica
per il bambino, quindi ogni mamma cercava di fare il massimo per
dare più a lungo possibile il proprio latte. Il bambino allattato
al seno cresceva forte e sano, la donna poi, non doveva fare altro
che attaccare il bambino ovunque si trovasse, anche se era nei
campi. E se a casa doveva cucire o ricamare, poteva farlo anche con
il bimbo sulle spalle, senza smettere di occuparsi delle numerose
impellenze quotidiane.
Inoltre, il latte della mamma era ed è a costo
zero. Il costo non era un fattore irrilevante in un periodo in cui
la povertà e la mancanza di cibo stabilivano le regole. Lo
svezzamento si rendeva indispensabile quando il latte materno
iniziava a scarseggiare, il bimbo aveva i denti e quando iniziava a
staccarsi dalla mamma.
Il passaggio dal latte ai cibi solidi, non era
certo un processo attento come quello che si segue oggi: al piccolo
venivano offerti da subito gli stessi cibi simili a quelli degli
adulti: brodi, zuppe, pane, minestre di legumi, senza nessuna
regola da seguire.